Posts Tagged rifiuti industriali
Paolo Berbenni (1927-2013) e Giorgio Nebbia, raccolta dei saggi pubblicati mensilmente in “Inquinamento”, anno 50, fascicoli da 100 (gennaio 2008) a 109 (dicembre 2008).
Quinquennio 1959-1963
Quando è uscito il primo numero di “Acqua Industriale”, la rivista che sarebbe diventata l’attuale “Inquinamento” --- nei primi mesi del 1959, mezzo secolo fa --- la parola “ecologia” era familiare, in Italia, forse a duecento persone; per quanto ricordo, esisteva una sola cattedra col nome “Ecologia”, nell’Università di Perugia. La parola “ambiente” era un po’ più nota, ma neanche tanto; più diffusa era la parola “inquinamento”, riferita alle acque e all’atmosfera, per lo più delle ...
Insegnare, Rubrica “Pianeta prossimo futuro”, Decima puntata, ottobre 1994
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Love Canal non è, come qualcuno potrebbe pensare, il canale dell'amore, ma il canale che un imprenditore americano, un certo William Love, fece scavare, intorno al 1890, per alimentare di acqua ed energia quella che avrebbe dovuto essere una città modello, Model City, che aveva progettato di costruire sulla riva destra del fiume Niagara, a poca distanza dalle celebri cascate, usate per la produzione di energia elettrica. Anzi a Niagara Falls, nel territorio dello stato di New York, nacque la grande industria elettrochimica moderna.
Il canale non fu mai completato. Model ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 16 novembre 2010; http://www.eddyburg.it/article/articleview/16239/0/396/
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
La recente scoperta che alcune iniziative di edilizia residenziale e commerciale di Milano sono state previste su terreni che nascondevano nel sottosuolo discariche di rifiuti industriali, ripropone un grave problema ambientale sempre accantonato che, silenzioso e nocivo, riemerge continuamente. L’industria, soprattutto chimica e metallurgica, è basata sulla trasformazione di materie prime naturali --- petrolio, carbone, minerali, rocce, eccetera --- nelle merci volute: plastica, acciaio, carbonato sodico, alluminio, gomma, eccetera. Inevitabilmente tale trasformazione è accompagnata dalla formazione di scorie e residui; quelli gassosi finiscono nell’atmosfera e lì si disperdono, ma quelli liquidi ...
Marino Ruzzenenti ruzzo@libero.it www.ambientebrescia.it
Da oltre trent’anni l’emergenza ambientale si propone all’attenzione dell’opinione pubblica, con un andamento carsico, caratteristico dell’attuale sistema massmediatico, per cui ad eventi clamorosi di incidenti industriali seguono lunghi periodi di nascondimento del problema, cosicché nozioni e notizie spesso affastellate e contraddittorie vedono l’alternarsi di catastrofismo e negazionismo. L’effetto complessivo è di rendere astratta e inafferrabile una tematica che, al contrario, ci coinvolge totalmente.
La proposta sviluppata nel progetto di un Atlante storico dell’impatto sul territorio dell’industrializzazione diffusa e intensiva in Italia è di assumere il territorio come referente di grande efficacia per calare nel concreto la questione ecologica ...
Energie & Ambiente, 2, (8), 90-92 (novembre 2012)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
A dire la verità il riutilizzo dei materiali dei prodotti e delle merci usati --- ché sono sostanzialmente quelli che chiamiamo rifiuti --- non è una furbizia figlia dell’”ecologia”, ma una pratica di buon senso economico che risale a tempi lontanissimi. Anzi le società agricole che ci hanno preceduto, e quelle che ancora sopravvivono, hanno cercato e cercano di buttare via il meno possibile e di riutilizzare tutto quello che è possibile. Ma anche una cultura del riciclo industriale ha lontane radici.
La prima attività di riciclo si può considerare l’utilizzazione degli ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 14 maggio 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nel quasi totale disinteresse generale, nei giorni scorsi si è svolto a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) un convegno organizzato dall’Osservatorio per le Politiche Ambientali della IIa Università di Napoli sulla ricerca delle fonti, cioè di archivi e documentazioni, per la storia dell’ambiente. Gli studiosi presenti (storici, ma anche chimici) hanno concluso con un appello rivolto alle istituzioni, alle imprese e soprattutto ai privati, a coloro che sono stati attivi nella denuncia e contestazione delle violenze ambientali, perché contribuiscano a salvare le testimonianze di tali eventi. Le persone che sono state ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 7 ottobre 2008
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
La notizia apparsa nel 2008 secondo cui un quartiere di Crotone è stato costruito su una discarica di scorie industriali contenenti anche metalli tossici pone vari problemi. Ogni attività produttiva trasforma delle materie prime in prodotti vendibili e in vari residui e scorie, solide, liquide e gassose, la cui massa è spesso molte volte superiore a quella delle merci utili prodotte. Nel deserto del Negev, in Israele, si vedono ancora le scorie della lavorazione del rame estratto dalle “miniere del re Salomone”; gli Etruschi che estraevano il ferro dalle miniere dell’isola ...