Posts Tagged petrolio
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 20 ottobre 2015
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Avete notato che si parla sempre meno del petrolio ? Sarà perché ormai il suo prezzo da un po’ di tempo non fa più le bizze, abbastanza stabile intorno a circa 40-50 dollari al barile (circa 250 euro alla tonnellata), la metà dell’anno scorso. Sarà perché ormai in Italia se ne importa di meno, rispetto agli anni passati: circa 50 milioni di tonnellate nel 2014 rispetto ai 90 milioni di dieci anni fa (e addirittura se ne produce un poco nella stessa Italia), in parte sostituito dal gas naturale e dal ...
Liberazione, 12 maggio 2010
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Un buco a 1500 metri di profondità, nel Golfo del Messico, da venti giorni senza interruzione lascia uscire un migliaio di tonnellate al giorno di petrolio che sale in superficie e si sta stendendo sul mare e si trascina, spinto dal vento e dalle correnti tropicali, verso le coste meridionali degli Stati Uniti. Che fare ? A 1500 metri di profondità l’acqua sovrastante ha una pressione di 150 atmosfere che impedisce alla maggior parte dei veicoli sottomarini di andare a intervenire direttamente; le perdite dei pozzi di petrolio terrestri possono essere chiusi facendo esplodere cariche ...
l'Unità, 29 giugno 1989
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il carbone è un combustibile fossile nero e solido, costituito da grandi molecole organiche, molto complicate, contenenti, in media, un atomo di idrogeno ogni due atomi di carbonio, insieme a piccole quantità di altri elementi, fra cui zolfo e azoto. Il carbone è andato bene come combustibile per impianti fissi e per le caldaie di treni e navi, per i primi due secoli della rivoluzione industriale, fino alla seconda metà del 1800.
Dopo il 1850 il versiliese Barsanti e il tedesco Otto inventarono dei motori più piccoli, a combustione interna, che potevano essere utilizzati anche su ...
CNS/Ecologia Politica telematica, anno 13, n. 3/4 (55/56), agosto-dicembre 2003; Anche in: Giovanna Ricoveri (a cura di), “Capitalismo Natura Socialismo”, Milano, Jacabook, 2006, p. 173-190 http://www.ecologiapolitica.org/wordpress/web2/200302/5.%20Memoria/nebbia.pdf
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Sono passati trent'anni dall'inizio della più grande crisi economica del secondo dopoguerra, paragonabile, come effetti, alla crisi del 1929. Nel parlare comune la crisi del 1973 viene spesso indicata come la crisi petrolifera e spesso la si associa alla "guerra del Kippur", la quarta guerra arabo-israeliana che si svolse dal 6 al 26 ottobre dello stesso anno.
Come molti lettori ricorderanno --- a chi non ricorda raccomando la lettura del libro di Daniel ...
Consumi & Società, 7, (3), 35-39 (maggio-giugno 1993)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quella del 1973 fu la più grande crisi economica del secondo dopoguerra, paragonabile, come effetti, alla crisi del 1929. Nel parlare comune la crisi del 1973 viene spesso indicata come la crisi petrolifera e spesso la si associa alla "guerra del Kippur", la quarta guerra arabo-israeliana che si svolse ai primi di ottobre dello stesso anno. Nell'ottobre 1973 i paesi petroliferi, riuniti in un cartello denominato OPEC (organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) decisero di sospendere per alcuni giorni l'esportazione del petrolio e di aumentare il prezzo di questa indispensabile materia ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 23 luglio 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Per la maggior parte di noi l’interesse per “il petrolio” non va al di là del fastidio per l’aumento del prezzo della benzina o del gasolio al distributore, che peraltro è il punto di arrivo di un lungo cammino di materie e di lavoro, cominciato nelle viscere della Terra. Il petrolio, la lontana materia prima dei carburanti, viene portato in superficie mediante pozzi posti su piattaforme collocate in mezzo ai mari, o nei deserti aridi, o in quelli ghiacciati, o in mezzo alle paludi. Il petrolio come tale non serve a ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 5 febbraio 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’opinione pubblica ha letto con apprensione la notizia del crollo in borsa (inizi febbraio 2013) delle azioni della società Saipem, il gigante italiano specializzato nelle perforazioni per l’estrazione di idrocarburi nei deserti, nelle paludi, fra i ghiacci e nel fondo degli oceani e nelle apparecchiature per il loro trasporto. Tale crisi è stata interpretata come conseguenza di un rallentamento delle vendite di petrolio; meno petrolio meno trivelle e macchine e oleodotti e servizi relativi.
Di tutto questo mondo sappiamo ben poco, al di la del brontolare per l’aumento della bolletta dell’elettricità o ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 9 settembre 1987
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Ogni volta che passo sulla circonvallazione vicino alla Stanic mi si stringe il cuore osservando il graduale arrugginimento e degrado delle strutture, il silenzio di una zona che, appena pochi anni fa, era uno dei simboli della Bari industriale. La prima volta che sono venuto a Bari, molti decenni fa, sono stato accolto della luce della torcia --- la fiamma luminosa, sempre accesa --- della raffineria di petrolio e ricordo l'amarezza provata quando quella fiamma si è spenta, chiudendo una lunga pagina della storia industriale della città. Continue reading “SM 1293 — ...