Archive for category Merceologia
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il drammatico crollo del ponte d Genova ha portato nelle case degli italiani alcuni nomi di uso poco comune: cemento, calcestruzzo armato precompresso, stralli. Il ponte sul torrente Polcevera era costituito da una carreggiata lunga circa 200 metri sostenuta da una torre (pila 9) dal cui vertice si diramavano dei tiranti, chiamati stralli. Torri e carreggiate erano costruiti con cemento armato; i tiranti erano d’acciaio ricoperto di cemento armato precompresso.
Il cemento viene prodotto miscelando calcare (carbonato di calcio) e argilla (silicati di alluminio), eventualmente con aggiunta di altri materiali. La miscela viene finemente macinata, resa omogenea ed essiccata e viene “cotta” ...
L’Extraterrestre, 1, (12), 23 agosto 2018; il manifesto, 23 agosto 2018
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quando si nomina la sabbia il pensiero corre subito alla spiaggia del mare costituita, in molte coste del mondo, da fini granelli multicolori. Si pensa poco alla sabbia come materia prime industriale e come merce, eppure nel mondo vengono usate ogni anno 40 miliardi di tonnellate di sabbia e ghiaia, una quantità nove volte superiore a quella del petrolio estratto nel mondo nello sesso periodo, destinate per la maggior parte alla preparazione del calcestruzzo, la miscela essenziale per la costruzioni di edifici, ponti, strade.
Già migliaia di anni fa in ...
Giorgio Nebbia, "La merceologia", in: A. Di Vittorio (a cura di), "Cento anni di studi nella Facoltà di Economia e Commercio di Bari (1886-1986)", Bari, Cacucci Editore, 1987, p. 145-154
È un privilegio e una fortuna aver trascorso un terzo di secolo della vita della Facoltà come docente nella Facoltà stessa, sempre della stessa disciplina, la merceologia, della cui evoluzione a Bari vorrei ora tracciare brevemente la storia.
La classe dirigente pugliese che decise, cento anni fa, di creare a Bari un centro di studi commerciali a livello universitario aveva ben presente l'importanza della conoscenza e dello studio delle merci. Il primo ...
Le merci e la nuova economia. I merceologi si sono incontrati a Varna per discuterne in un convegno seriale giunto alla XX edizione.
Dal 12 al 16 settembre 2016 si è tenuta a Varna (Bulgaria), presso l’University of Economics di Varna, la XX conferenza internazionale dell’IGWT (International Society of Commodity Science and Technology) dal titolo “COMMODITY SCIENCE IN A CHANGING WORLD”.
L’IGWT è un’associazione internazionale che raccoglie le accademie nazionali di merceologia perlopiù presenti in Europa centro orientale e in estremo oriente e il primo congresso internazionale si tenne nel 1978 a Vienna. L’Italia ha ospitato due volte tali conferenze la prima ...
Villaggio Globale, 19, (74), giugno 2016
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
1. "I'm proud I'm a farmer"
"Contadino" è, per alcune persone, parola offensiva, a differenza di altre riferite ad arti o mestieri. Nessuna madre avrebbe perplessità se la figlia intendesse sposare un "bancario", "tipografo", "meccanico", ma alcune storcerebbero il naso se il candidato fosse un "contadino". Questo stato di cose deriva forse dalla nascita della nostra società, essenzialmente nei borghi, per cui una persona è "cittadino" se vive dentro il borgo e, se vive fuori dal borgo, è un contadino, qualcosa di "inferiore".
Poche idee sono così stupide. Ricordo di avere visto, in alcune abitazioni ...
Roma, Università Roma 3, 9 maggio 2016
Bruno Notarnicola
Dialogo con Giorgio Nebbia
Nebbia, Signor Presidente, ringrazio lei e tutti i colleghi per aver organizzato, come Accademia Italiana di Scienze Merceologiche, l’associazione italiana dei cultori di Merceologia e delle discipline affini, questo incontro in occasione del mio novantesimo compleanno.
Notarnicola. Professore, come si è avvicinato alla Merceologia?
Nebbia, Da ragazzo volevo fare l’ingegnere, poi per vari eventi, quando ancora ero studente, un giorno ho messo piede in un Istituto di Merceologia, quello del prof. Walter Ciusa nell’Università di Bologna. Non sapevo neanche che cosa fosse la Merceologia e poi, piano piano, ho capito che era ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 28 ottobre 2010
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Lo zucchero, o saccarosio, che conosciamo sotto forma di bellissimi cristallini bianchi, fino a poco prima dell’era cristiana è rimasto sconosciuto in Europa. I Romani usavano come dolcificante il miele e lo zucchero è cominciato ad arrivare a Roma come merce di lusso trasportata dall’India dove, da qualche secolo, veniva estratto da alcune specie do canna che contenevano, negli interstizi fra i nodi, una polpa ricca di zucchero. Gli Arabi hanno importato la coltivazione della canna, che cresce nei climi tropicali, e la tecnica di estrazione dello zucchero nei paesi da ...
Incontri con le scienze: Verbania Pallanza, 18 marzo 2006, ore 10
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Ho scelto per il titolo il colore rosso pensando al colore del Sole e del fuoco cioè delle forze che tengono in moto la circolazione di materia e di energia da cui dipende la vita biologica e fisica, materiale, di tutti gli esseri viventi. Nel caso degli esseri umani, tale circolazione, che consente di ottenere, di “fabbricare” gli oggetti, le merci, le cose, comincia con il prelevamento di beni materiali della natura: beni talvolta rinnovabili, come gli alimenti vegetali e animali, il legno dei boschi o l'acqua, che ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 1 giugno 2010
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nelle scorse settimane è stato pubblicato il libro: “Imbottigliata e venduta: la storia che sta dietro la nostra ossessione per l’acqua in bottiglia” (per quanto ne so non ancora tradotto in italiano), dello scrittore americano Peter Gleick, uno specialista di problemi dell’acqua e di giornalismo d’inchiesta. Se il consumo di acqua in bottiglie è una ossessione negli Stati Uniti, dove tale consumo si aggira ad “appena” 115 litri all’anno per persona, figurarsi che cosa è in Italia dove tale consumo arriva a 200 litri di acqua in bottiglia all’anno per persona, ...
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Avventure e disavventure della Merceologia
Tutte le manifestazioni della vita comportano uno scambio di materia e di energia, per lo più gratis, talvolta accompagnati da uno scambio di denaro. I vegetali “comprano” (senza pagare niente) anidride carbonica dall’aria, acqua e azoto dall’aria e dal suolo, e “fabbricano” le molecole di amidi, cellulose, lignine, grassi, proteine, generando, come rifiuti, ossigeno e le spoglie delle foglie e dei tronchi e delle radici. Non a caso i biologi del secolo scorso hanno chiamato i vegetali organismi “produttori”, prendendo a prestito un termine dalle manifatture. Gli animali “comprano” ossigeno e acqua e vegetali ...