Archive for category Futuro
In corso di pubblicazione in: Pier Paolo Poggio (a cura di), “Comunismo eretico e pensiero critico”, volume V, JacaBook e Fondazione Luigi Micheletti, p. 47-60, ottobre 2018
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Premessa
La crisi economica e ambientale dell’inizio del ventesimo secolo è dovuta e esacerbata dalle regole, ormai globalmente adottate, della società capitalistica basata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sul dogma dell’aumento del possesso e dei consumi dei beni materiali. E’ possibile prevedere --- come ci scrivono dall’inizio del XXII secolo --- la trasformazione della società attuale in una società postcapitalistica comunitaria in grado di soddisfare, con le risorse naturali esistenti, una ...
Villaggio Globale, 21, (81) marzo 2018
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Dove troveremo tutto il pane
“Dove troveremo tutto il pane/Per sfamare tanta gente ?” Questi versi di una famosa canzone scout tornano alla mente pensando allo scandalo della fame che affligge 2000 milioni di persone, sparse in Asia, Africa, Sud America, quel nuovo “terzo mondo” che continua ad essere povero, in gran parte poverissimo, afflitto da fame, malattie, mancanza di abitazioni decenti, di elettricità, di gabinetti e fognature e di acqua pulita. Eppure sono gli abitanti di questo terzo mondo che producono molte delle derrate agricole che fanno opulenti le mense dei 1000 milioni ...
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Chiunque si occupa di problemi economici deve, per forza, fare delle previsioni. Ciò vale a maggior ragione per chi si occupa di processi di produzione di merci, di uso delle risorse naturali e di problemi ambientali. Ad esempio chi produce scarpe deve poter prevedere quante persone, l’anno venturo, avranno bisogno di scarpe da uomo o da donna; quando uno deve progettare la costruzione di un impianto che produrrà acciaio fra dieci anni deve prevedere quanto acciaio sarà richiesto per costruire case, ponti, automobili, lattine per le conserve di pomodoro, eccetera.
Ho avuto la sorte di studiare e poi di ...
Eddyburg, 1 dicembre 2016, http://www.eddyburg.it/2016/12/che-cosa-succede-se.html
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nei giorni scorsi è morto negli Stati Uniti a 98 anni Jay Forrester, ingegnere e inventore. Il suo nome è rimasto relativamente poco noto in Italia fino a quando divenne molto popolare come l’autore degli studi che portarono alla redazione del libro “I limiti alla crescita” (in italiano “I limiti dello sviluppo”, pubblicato da Mondadori nel 1972).
La ricerca era stata voluta da Aurelio Peccei, presidente del Club di Roma, un gruppo di scienziati, imprenditori e uomini politici; nella sua autobiografia (http://web.mit.edu/sysdyn/sd-intro/D-4165-1.pdf) Forrester racconta che Peccei, durante un incontro sul Lago di Como, alla fine ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 19 luglio 2016; http://www.eddyburg.it/2016/07/se-succedesse.html
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
“Due metri”, questo lo strano titolo di un recente articolo che parla del possibile innalzamento, di due metri, appunto, del livello dei mari in seguito al riscaldamento dell’intero pianeta Terra. Il dibattito sul riscaldamento globale interessa tanti soggetti: gli scienziati che misurano le variazioni del clima e soprattutto la temperatura in varie parti della Terra nelle varie stagioni; gli ecologi che studiano l’effetto delle variazioni della temperatura sui cicli vitali delle piante e degli animali; i chimici che studiano la natura dei gas (li chiamano gas “serra”) che vengono immessi nell’atmosfera ...
Incontri con le scienze: Verbania Pallanza, 18 marzo 2006, ore 10
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Ho scelto per il titolo il colore rosso pensando al colore del Sole e del fuoco cioè delle forze che tengono in moto la circolazione di materia e di energia da cui dipende la vita biologica e fisica, materiale, di tutti gli esseri viventi. Nel caso degli esseri umani, tale circolazione, che consente di ottenere, di “fabbricare” gli oggetti, le merci, le cose, comincia con il prelevamento di beni materiali della natura: beni talvolta rinnovabili, come gli alimenti vegetali e animali, il legno dei boschi o l'acqua, che ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 27 ottobre 2015; Eddyburg, 26 ottobre 2015 http://www.eddyburg.it/2015/10/chi-nutrira-il-pianeta.html
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Alla fine dello scorso aprile, alla vigilia della solenne inaugurazione dell’EXPO 2015 di Milano, la Fondazione Luigi Micheletti di Brescia ha riunito presso il suo Museo dell’Industria e del Lavoro (MusIL), un centinaio di studiosi invitandoli a chiedersi come si presentano, in Italia e nel mondo, le “agricolture”. “Agricolture” al plurale perché sono tante le forme in cui viene praticata la più importante attività umana, quella che assicura agli oltre settemila milioni di terrestri il cibo, ma anche molte altre materie prime essenziali. Lo storico Pier Paolo ...
Nuovo Consumo, 25, (255), aprile 2016 -- Rubrica "La merce muta"
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il futuro, direte, non è una merce, né muta né verbosa, però deve essere una cosa abbastanza importante se l’Università delle Nazioni Unite di Tokyo e altre associazioni scientifiche hanno deciso di proclamare il primo marzo di ogni anno “Giornata mondiale del futuro”. Tutte le persone e le società umane si sono sempre interrogate sul “futuro”: che cosa succederà “domani”, “fra un anno”; gli agricoltori si chiedono se pioverà, i negozianti si chiedono se venderanno le loro merci; ogni persona si chiede se sarà ricca, o felice e ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 1 marzo 2016
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’Università delle Nazioni Unite di Tokyo e altre associazioni scientifiche hanno deciso di proclamare oggi, primo marzo, “Giornata mondiale del futuro”. Tutte le persone e le società umane si sono sempre interrogate sul “futuro”: che cosa succederà “domani”, “fra un anno”; gli agricoltori si chiedono se pioverà, i negozianti si chiedono se venderanno le loro merci; ogni persona si chiede se sarà ricca, o felice e quanto a lungo vivrà. La saggezza popolare suggerisce che “il futuro è nelle mani di Dio”, però qualche tentativo di previsioni va fatto non tanto ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 1 marzo 2016
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’Università delle Nazioni Unite di Tokyo e altre associazioni scientifiche hanno deciso di proclamare il primo marzo, “Giornata mondiale del futuro”. Tutte le persone e le società umane si sono sempre interrogate sul “futuro”: che cosa succederà “domani”, “fra un anno”; gli agricoltori si chiedono se pioverà, i negozianti si chiedono se venderanno le loro merci; ogni persona si chiede se sarà ricca, o felice e quanto a lungo vivrà. La saggezza popolare suggerisce che “il futuro è nelle mani di Dio”, però qualche tentativo di previsioni va fatto non tanto su ...