Energie&Ambiente, 5, (17), 72-74 (marzo 2015); 5, (18), 42-44 (maggio 2015) 5, (19), 36-38 (settembre 2015); 5, (20), 64-66 (novembre 2015)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’acqua dentro la città
La città è un organismo vivente, con un comportamento simile a quello di un corpo umano, tanto che si parla di metabolismo urbano per indicare il flusso di materiali che la città ogni giorno riceve dall'esterno, trasforma e usa, generando ogni giorno un flusso di rifiuti gassosi, liquidi e solidi che in parte vengono esportati all'esterno della città stessa.
Proprio come gli organismi animali, l'organismo urbano si nutre, se così si può dire, di moltissime cose: ...
Alfredo Di Nola, alfredo@dinola.it
Un progetto di volontariato a cui tutti possono partecipare. Sviluppato da Alfredo Di Nola, Nico Sanna e Gianluca Sbardella, www.libraryeverywhere.com
Nei paesi in via di sviluppo, ma non solo, molte scuole e molte piccole comunità, che in realtà rappresentano una gran parte della popolazione mondiale, non hanno una biblioteca e non potranno mai averne una. Questo perché una biblioteca tradizionale, anche piccola, è molto costosa. Richiede una stanza abbastanza grande, attrezzata con scaffali, tavoli e sedie.
Inoltre ha bisogno di condizioni climatiche (quali umidità, temperatura e altro) controllate per fare in modo che i libri non si deteriorino nel ...
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quasi ogni giorno, nel mondo, si celebra una qualche “giornata” di qualche cosa: dell’ambiente, degli oceani, dell’alimentazione, della biodiversità, per non citare le giornate dei nonni, delle mamme, eccetera. Ogni volta è una occasione per qualche manifestazione o congresso o festa, spesso di natura esibizionistica e consumistica: spese e regali.
Quella che si ricorda il 22 aprile è una giornata particolare, dedicata “alla Terra”, al nostro pianeta, lanciata quasi mezzo secolo fa, nel 1970. Il decennio precedente, i favolosi anni sessanta del Novecento, erano stati pieni di speranze e di contraddizioni: gli anni del Concilio Vaticano II e della ...
Il manifesto domenica 26 marzo 2017
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Sembrano passati secoli, eppure sono passati solo cinquant’anni dal 1967, quando è stata pubblicata l’enciclica “Populorum progressio”, scritta da Paolo VI. Tempestosi e ricchi di speranze quegli anni sessanta del Novecento; si erano da poco conclusi i lavori del Concilio Vaticano II che aveva aperto al mondo le porte della chiesa cattolica; era ancora vivo il ricordo della crisi dei missili a Cuba, quando il confronto fra Stati Uniti e Unione Sovietica con le loro bombe termonucleari, aveva fatto sentire il mondo sull’orlo di una catastrofe; i paesi coloniali stavano lentamente e faticosamente ...