"Prefazione" a: L. Carra, "Onde sospette. Elettricità e salute", Roma, Editori Riuniti, 1994, p. IX-XVII
Giorgio Nebbia
Leggendo il libro ciascuno si farà una sua idea se l'esposizione ai campi magnetici generati dalle linee elettriche ad alta tensione è pericolosa o no. L'autore del libro riporta i dati sperimentali che inducono a considerare tale esposizione pericolosa e le obiezioni di coloro che non vi attribuiscono eccessiva importanza o considerano tali pericoli irrilevanti.
Io sono fra coloro che ritengono che i dati disponibili giustifichino norme più rigorose delle attuali nella costruzione e localizzazione delle reti per il trasporto dell'elettricità ad alto voltaggio, in modo da diminuire l'esposizione della popolazione ai ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 gennaio 1993
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno riferito che i russi hanno messo a punto un progetto per installare in orbita una rete di satelliti artificiali, muniti di specchi, che rifletterebbero permanentemente la radiazione solare al suolo: vaste zone della Siberia verrebbero così scaldate, diventerebbero coltivabili ed abitabili uscendo dalla lunga notte a cui sono destinate dallo loro posizione settentrionale che fa arrivare solo una modesta intensita' della radiazione solare.
Il progetto ha sollevato varie interessanti discussioni. La prima domanda è: si tratta di una cosa fattibile ? La risposta e' senza dubbio positiva. ...
Il blog della Società Chimica Italiana, 20 ottobre 2013; http://ilblogdellasci.wordpress.com/2013/10/20/quando-la-chimica-era-ingenua/
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quando non erano ancora stati inventati gli omega3, per caratterizzare gli oli di pesce si seguiva il metodo di Tortelli-Jaffe come segue: “In un cilindretto a piede, con tappo smerigliato e perfettamente asciutto, si introducono 1 cm3 di olio del tutto esente da acqua, 6 cm3 di cloroformio, 1 cm3 di acido acetico glaciale, agitando fino a soluzione omogenea, quindi 40 gocce di una soluzione al 10 % di bromo in cloroformio e si agita nuovamente per qualche secondo: gli olii di animali marini e i loro prodotti di idrogenazione ...
Ecole, 1, p. 7 (dicembre 1989)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
E' in corso un vivace dibattito sulle materie plastiche, vituperate o lodate, di cui viene promessa una edizione "biodegradabile" per gli imballaggi. Vediamo di capirci qualcosa. Innanzitutto le materie plastiche non sono ne' buone ne' cattive; sono materiali e merci complesse, costituite da macromolecole ottenute dalla condensazione o combinazione di una o piu' molecole organiche semplici (dette monomeri), addizionate con altre sostanze che impartiscono colore, plasmabilità, eccetera.
Per la loro natura di prodotti chimici artificiali, estranei a quelli che si trovano in natura e che sono attaccati e degradati dagli agenti chimici e microbiologici, le materie plastiche ...
#0700 Ecologia Papa Giorno 21-3-79
l’Ernesto, 18, (3/4), 13-15 (maggio-agosto 2009)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L'attuale crisi economica, di occupazione, anche morale, del nostro paese dipende in parte dall'aver perso la capacità, la comprensione, il gusto del lavoro e della produzione dei beni materiali. La borghesia ha ben compreso il potenziale eversivo della cultura del lavoro, della produzione, della classe lavoratrice, e dopo la crisi degli anni settanta del Novecento --- crisi di classe e crisi energetica e produttiva --- ha avuto buon gioco a inventare nuovi miti.
Il primo è stato il mito della società dell'immagine, reso possibile dall'uso massiccio della televisione. Più di recente il mito di ...
Nuovo Consumo, 22, (230), p. 17 (ottobre 2013)
Giorgio Nebbia
Sono passati quattro anni da quando si è parlato, in questa rubrica (http://www.fondazionemicheletti.it/nebbia/nc-144-litio-2009/), dell’improvvisa crescita della domanda e della produzione dei composti di litio, il migliore materiale per le batterie ricaricabili dei telefoni cellulari e dei computer. In questi quattro anni si è verificata una rivoluzione energetica che ha avuto come protagonista il litio la cui produzione è ulteriormente cresciuta passando da 10.000 a quasi 40.000 tonnellate all’anno (espressa come litio metallico). La rivoluzione è stata dovuta all’aumento del prezzo del petrolio e alla graduale transizione verso autoveicoli elettrici il cui funzionamento ...