Archive for marzo, 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
L’energia è la merce più importante e più intrigante dell’antroposfera. A differenza degli altri “beni” fisici, come il pane e l’acciaio, che si toccano, si pesano e si “consumano”, l’energia non si tocca né si vede e soltanto si avverte la sua presenza e il suo moto, la sua circolazione, continui. Se ne conoscono gli effetti, dal riscaldamento di corpi fisici, alla loro trasformazione chimica e fisica, al moto dei corpi. E’ un po’ come quell’evanescente merce che è il denaro, di cui si conoscono gli effetti, ma non la tangibile essenza, e con la quale l’energia ha ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 19 marzo 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Chi si occupa di ecologia ha motivo di rallegrarsi perché il nuovo Papa ha assunto il nome di Francesco, il santo che il Papa Giovanni Paolo II nel 1979 ha proclamato “patrono dell’ecologia”, perché “ha onorato la naturacome un dono meraviglioso dato da Dio al genere umano”. L’idea di considerare San Francesco come anticipatore dell’attenzione ambientale che sarebbe venuta sette secoli dopo, risale ad uno storico americano del Medioevo, Lynn White (1907-1987). In un articolo del 1967 sulle radici culturali dell’ecologia White ricordò che nella tradizione giudaico.cristiana “l’uomo”, secondo il primo ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 26 marzo 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Sono passati ottanta anni da quando Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) è diventato presidente degli Stati Uniti con il preciso programma, noto come “nuovo patto”, “nuovo corso”, “New Deal”, di far uscire il suo paese dalla grande crisi economica mondiale iniziata nel “ventinove”. La storia non si ripete mai, ma non ci si può nascondere che la situazione dell’America ereditata da Roosevelt ha alcune forti analogie con quella che sarà ereditata dal nuovo governo che si formerà in Italia.
Un paese con un numero crescente di disoccupati, scoraggiato e avvilito, con il territorio ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 8 e 15 febbraio 1993
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il suolo esposto all'erosione; le valli allagate dai fiumi in piena; lo spettro della disoccupazione; elezioni truccate e uomini politici corrotti; la grande criminalità che si ingrassa sui traffici illeciti; i magazzini pieni di raccolti agricoli e gli agricoltori travolti dai debiti; evasione delle tasse e sfacciate ricchezze; cibi sofisticati e montagne puzzolenti di rifiuti: non è il quadro dell'Italia del 1993, ma quella degli Stati Uniti del 1933, sessant'anni fa, che elesse come presidente Franklin Delano Roosevelt.
Roosevelt si insediò alla Casa Bianca il 4 marzo (allora si usava così, ...
Energie & Ambiente Oggi, 3, (9), 76-78 (marzo 2013)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Quando si parla di energia solare il pensiero corre subito alle distese di pannelli fotovoltaici che si stanno diffondendo in tanti paesi. In Italia, ma dicono che la Cina sia la più grande produttrice di elettricità dal Sole, e anche la più grande produttrice e esportatrice di pannelli solari e di macchinari che utilizzano fonti energetiche rinnovabili, fra cui motori eolici che producono elettricità utilizzando la forza del vento che deriva, anche lei, dal modo in cui il Sole scalda diversamente i vari continenti. E poi si pensa alle grandi ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 26 luglio 2011
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Ci siamo liberati, speriamo per sempre, dell’incubo della costruzione di centrali nucleari e adesso l’Italia deve affrontare il problema del suo futuro energetico. L’energia non serve a niente se non è impiegata in qualche scambio e servizio economico. L’elettricità di diecimila centrali eoliche non riesce a far muovere neanche di un metro una automobile se il suo motore funziona a benzina. Diecimila tonnellate di petrolio non riescono ad accendere neanche una lampadina se non sono trasformate in elettricità in una qualche centrale, e così via. Infine l’energia non ”si consuma” perché, ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 7 ottobre 2008
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
La notizia apparsa nel 2008 secondo cui un quartiere di Crotone è stato costruito su una discarica di scorie industriali contenenti anche metalli tossici pone vari problemi. Ogni attività produttiva trasforma delle materie prime in prodotti vendibili e in vari residui e scorie, solide, liquide e gassose, la cui massa è spesso molte volte superiore a quella delle merci utili prodotte. Nel deserto del Negev, in Israele, si vedono ancora le scorie della lavorazione del rame estratto dalle “miniere del re Salomone”; gli Etruschi che estraevano il ferro dalle miniere dell’isola ...
http://ilblogdellasci.wordpress.com/2013/03/20/chi-gli-ha-dato-il-nome-maillard/ 20 marzo 2013
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
“Me la dia ben cotta”: la pagnotta, o la pizza. “Me la cuocia bene”: la bistecca. Ma stia attento a non scaldare troppo, altrimenti escono quei fumi acri e irritanti, proprio come quelli del latte “bruciato”, quando esce dalla pentola sul fuoco. E poi guardate quella bella signora che si sta spalmando la crema abbronzante sulla pelle. Che cosa hanno in comune il cuoco del ristorante, il pizzaiolo, la massaia distratta e la signora ? Stanno conducendo, senza saperlo, un importante esperimento chimico, quello della reazione di Maillard, la più diffusa e antica della terra, da ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno 1995
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nel 1995 cadeva il centenario della nascita dell'americano Lewis Mumford (morto nel 1990), personaggio singolare e straordinario che, in una lunghissima vita, ha scritto decine di migliaia di pagine che sono state lette, e spesso amate, da innumerevoli lettori.I suoi filoni principali di interesse sono stati la storia e il futuro delle città e i rapporti fra tecnica e potere. Mumford fu scoperto e "importato", se così si può dire, in Italia da Adriano Olivetti e dagli "olivettiani" --- Bruno Zevi, Franco Ferrarotti, Carlo Doglio (il grande sociologo bolognese scomparso, a ottant'anni, ...
altronovecento, n. 13 http://www.fondazionemicheletti.it/altronovecento/articolo.aspx?id_articolo=13&tipo_articolo=d_persone&id=13
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Qualcuno potrà giustamente osservare che, in una rivista dedicata all'"altronovecento", alle tecniche e industrie del Novecento, sia pure considerato estensivamente come "secolo lungo" - la presenza di un uomo del Cinquecento proprio non c'entra. Cercherò allora di spiegare perché Georg Bauer, soprannominaio "Agricola", ha pure qualche titolo per essere presente in questa rubrica
Agricola nacque a Glauchau, nella Sassonia, il 24 marzo 1494, quando Colombo era appena tornato dal primo viaggio nel "nuovo" continente ed era di nuovo in viaggio per le Antille, ed aveva appena tre anni quando Vasco de Gama doppiò il Capo di ...