Archive for settembre, 2012
Industria Mineraria, [III], 18, (5/6), 36-37 (settembre-dicembre 1997)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
I lettori di Industria Mineraria ricordano certamente la serie di articoli pubblicati, nel corso del 1971-1975, dall'ing. Silvano Santini, già direttore generale delle Miniere del Ministero dell'Industria, sulla storia delle attività minerarie e metallurgiche in Italia. L'Industria Mineraria ha una antica tradizione di attenzione per la storia dell'industria: si possono ricordare, nella II serie della rivista, gli studi di Federico Squarzina, pubblicati talvolta con lo pseudonimo di "Veridicus", nei volumi I (1950), sulle miniere di rame; II (1951), e X (1959), sull'estrazione dello zolfo; VII (1956), sulle ricerche di petrolio in Italia, ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 23 marzo 2006
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il mare, nel suo incessante moto, si sta mangiando lentamente e inesorabilmente una gran parte delle coste italiane; l’arretramento delle spiagge del Salento sta mobilitando amministratori e scienziati alla ricerca di sistemi per rallentare o fermare l’erosione. Le proposte sono numerose e sono state sperimentate in varie altri parti d’Italia: alcuni propongono di immettere nel mare delle scogliere perpendicolari alla costa, in modo da fermare la sabbia che il mare trascina con se; altri propongono di creare delle scogliere parallele alla costa, in modo che la forza del moto ondoso si ”scarichi” ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 19 marzo 2008
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
“Coprilo col cellofan”: quante volte abbiamo sentito questa frase e chi la pronunciava si riferiva a un oggetto da proteggere con una pellicola trasparente, qualche volta di cellofan vero e proprio, molte volte di una delle tante altre materie plastiche trasparenti e flessibili. Il vero “cellophane” (il nome scritto così è brevettato) è stato utilizzato per la prima volta nel 1908, cento anni fa, ed è stato una delle grandi invenzioni del secolo scorso. La leggenda vuole che un certo ingegnere svizzero, Jacques Brandenberger (1872-1956), un giorno fosse in un ristorante ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, 5 marzo 2002
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Nuove parole entrano continuamente nel vocabolario: una di questa è rottamare e rottamazione. L'origine più recente viene dal fatto che, per aumentare le vendite delle automobili, i governi hanno stabilito che chi si libera di una vecchia automobile e ne compra una nuova riceve un contributo con pubblico denaro. Ma come può una persona "eliminare" una vecchia automobile ? dandola a speciali ditte che procedono a smantellarle, a ricuperarne i rottami metallici e altre parti vendibili. Una volta queste imprese, per lo più piccoli artigiani, si chiamavano con termine poco rispettoso, "sfasciacarrozze", ...
La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 31 gennaio 2012; Verde Ambiente, 28, (1), 4 (gennaio-febbraio 2012)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Le notizie di alcuni blocchi del trasporto stradale, nel gennaio 2012, hanno messo in evidenza che una parte, difficilmente quantificabile, delle derrate alimentari deperibili trasportate per strada si sono alterate e sono andate distrutte. E’ così apparsa la fragilità del “perfettissimo” sistema che ci condente, ogni mattina, di trovare pieni i banchi dei negozi, ogni giorno di far arrivare sulla nostra tavola gli alimenti sani e sicuri. Ciò è reso possibile grazie ad una lunga catena di eventi, un ciclo tenuto in moto da ...
Economia e Commercio (Bari), [4], 1, (2), 9-15 (1990); Economia e Ambiente, 19, (3), 13-17 (maggio-giugno 2000)
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Immagino che la sola lettura del titolo faccia scandalizzare quei lettori che, essendo interessati alla, o coinvolti nella, scienza economica, sanno bene che essa è tutto fuorché una scienza delle cose materiali. Anzi le attuali correnti di pensiero tendono proprio a dimostrare che la società avanzata del futuro sarà in gran parte “dematerializzata", con un prevalere dei servizi, fra cui quelli finanziari, al posto delle merci.
La tesi, anche se provocatoria, qui esposta cerca di dimostrare non solo che il mondo va avanti ...
Il Giorno, 4 settembre 1979
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Alcuni giorni fa, su queste colonne, il prof. Golini ha trattato l'importante problema della popolazione italiana che, in analogia a quanto avviene in altri paesi europei, più avanzati, aumenta ormai molto lentamente e si avvia a restare stazionaria per molti anni. Una popolazione rimane stazionaria, cioè ha un numero di nascite più o meno uguale a quello delle morti, se ogni donna in età feconda (cioè fra 15 e 45 anni circa) ha non più di due figli (anzi il numero esatto è 2,1 per tenere conto di alcune correzioni) nel corso della sua ...
il manifesto, 9 maggio 1999
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Una delle grandi eredità lasciate dalla rivoluzione bolscevica è stata la consapevolezza che è possibile far funzionare correttamente una economia soltanto con una pianificazione capace di indicare le priorità produttive: elettricità, carbone, concimi, acciaio, grano, eccetera. E la pianificazione richiedeva la conoscenza di un quadro completo delle produzioni e dei loro rapporti: quanti concimi e trattori occorrono per aumentare la produzione di grano; quanto carbone per aumentare la produzione di acciaio; quanto acciaio per produrre i trattori ?
Per dare una risposta a tali domande Lenin nel 1921 creò il Gosplan che organizzò un sistema ...
l'Unità, 29 giugno 1989
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Il carbone è un combustibile fossile nero e solido, costituito da grandi molecole organiche, molto complicate, contenenti, in media, un atomo di idrogeno ogni due atomi di carbonio, insieme a piccole quantità di altri elementi, fra cui zolfo e azoto. Il carbone è andato bene come combustibile per impianti fissi e per le caldaie di treni e navi, per i primi due secoli della rivoluzione industriale, fino alla seconda metà del 1800.
Dopo il 1850 il versiliese Barsanti e il tedesco Otto inventarono dei motori più piccoli, a combustione interna, che potevano essere utilizzati anche su veicoli ...
Presentazione in: Valeria Spada e Caterina Tricase, "Crescita e declino del sistema cloro", Torino, Giappichelli, 2000, p. 1-10
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
La prima merce ottenuta dal riciclo di un agente inquinante
I libri che trattano la storia economica e industriale generalmente trascurano o trattano poco gli aspetti tecnici, merceologici, dei settori trattati. D’altra parte i libri di chimica industriale e merceologia sono spesso noiosi e di non gradevole lettura per il lettore comune.
Qui ci troviamo di fronte ad un libro che accompagna, in un lungo e avventuroso cammino, alla scoperta di una delle merci più interessanti e controverse, il cloro. Esaltato e odiato, ...