Dichiarazione adottata nel corso della Conferenza Europea sulla
conservazione della natura Strasburgo, 9-12 febbraio 1970.
I Governi degli Stati Membri del Consiglio d'Europa, dopo aver proclamato
il 1970, "Anno europeo per la Conservazione della natura", ed indetto la
presente conferenza europea per la conservazione della natura, che ha
riunito uomini politici, alti funzionari ed esperti governativi e
internazionali, scientifici ed industriali ed essendo questi ultimi stati
convocati dal Consiglio d'Europa al fine di determinare le grandi linee di
una politica europea di riassetto e di valorizzazione dell'ambiente,
dichiarano:
1. L'utilizzazione e la sistemazione razionali dell'ambiente devono avere
una forte priorità nella politica nazionale dei Governi ed essere
oggetto di adeguate dotazioni di budget. L'utilizzazione e la
valorizzazione dei terreni, delle altre risorse naturali e della
conservazione della natura, richiede una responsabilità ministeriale
ben definita.
2. Sarebbe opportuno rafforzare o completare l'azione attualmente in atto
per combattere l'inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo e di
elaborare a questo proposito, al più presto possibile, norme
concordate sul piano internazionale.
3. Le legislazioni e i regolamenti adottati per salvaguardare l'ambiente e
le sue qualità, devono essere armonizzate, nella misura necessaria, a
livello europeo.
Preambolo
In Europa, oggi, ognuno può percepire gli inquietanti sintomi
dell'inquinamento e della degradazione del proprio ambiente e le gravi
minacce che gravano su di esso. L'ambiente naturale subisce delle
alterazioni in seguito ad una utilizzazione incontrollata e miope dello
spazio e di uno sfruttamento irrazionale delle risorse; in diversi
luoghi il suolo è in via di erosione, l'acqua inquinata dai numerosi
usi, l'aria pericolosamente inquinata, il paesaggio sfigurato, la vita
selvaggia in regresso, i rifiuti di ogni specie si accumulano a un ritmo
progressivo e gli equilibri biologici sono spezzati.
Principi
1) La natura provvede alle risorse e alle garanzie necessarie alla
prosperità materiale dell'uomo, al suo benessere fisico e mentale e
alla sua vita spirituale. Queste risorse e garanzie devono essere sfruttate
in funzione dei processi ed equilibri naturali fondamentali.
2. La valorizzazione e l'utilizzazione razionali di queste risorse sono
divenute essenziali dato l'aumento demografico e il progresso tecnico. Per
risolvere questi problemi, è indispensabile adottare un metodo di
avvicinamento scientifico basato sull'ecologia e tendente a formare
l'ambiente in modo da soddisfare i bisogni presenti e futuri dell'uomo.
Questo metodo deve ispirare tutte le scelte e decisioni che hanno incidenza
sull'ambiente.
3. Sarebbe opportuno confrontare i costi della conservazione dell'ambiente
e quelli della sua non-conservazione.
4. Pianificando l'utilizzazione dei terreni e delle risorse naturali,
bisogna cercare di mantenere la più grande varietà possibile,
garanzia della stabilità dell'ambiente e della sua qualità.
5. In Europa, come in altri paesi fortemente industrializzati, i principali
problemi attuali riguardanti l'ambiente, sono i seguenti:
a.
sistemazione dell'ambiente naturale, rivalorizzazione delle sue risorse;
b.
cumulazione, evacuazione e riutilizzazione dei sottoprodotti e dei rifiuti della società moderna; il riciclo di questi sottoprodotti e
rifiuti deve richiedere una particolare attenzione;
c. utilizzazione di prodotti tossici.
6. Questi problemi non potranno essere risolti se ciascun europeo,
cosciente dell'importanza di quanto in gioco, non misura la sua
responsabilità personale verso l'ambiente che è il suo.
Le grandi linee d'azione
Progetto internazionale
1. La Conferenza dichiara che la politica e le misure che propone
non daranno risultati, se i governi non rafforzeranno, svilupperanno e
coordineranno i loro sforzi di cooperazione in seno alle organizzazioni
internazionali esistenti.
2. A questo scopo, la Conferenza chiede insistentemente al
Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa di convocare d'urgenza una
Commissione Ministeriale europea alla quale saranno affidati i seguenti
compiti:
a. revisione dei programmi rispettivi delle organizzazioni
intergovernamentali esistenti in Europa e promuoverne la coordinazione;
b. invitare le organizzazioni internazionali interessate a prendere dei
provvedimenti in vista dell'adozione di norme internazionali per
l'industria europea, in particolare per la fabbricazione degli
antiparassitari, di sistemi di scappamento dei veicoli e dei motori aerei,
al fine di ridurre, e, poco a poco, eliminare gli effetti indesiderati.
Converrebbe, all'occorrenza, negoziare delle convenzioni per facilitare
1'applicazione di queste norme su una base europea armonizzata;
c. promuovere l'armonizzazione delle legislazioni nazionali a protezione
dell'ambiente;
d. esaminare la proposta che mira ad istituire una autorità europea
che avrebbe per compito di orientare e di sovraintendere alla sistemazione
dell'ambiente naturale in Europa e prospettare la possibilità di
invitare i paesi europei non membri del Consiglio d'Europa a partecipare ai
lavori di questo Organismo;
e. esaminare la proposta ministeriale tendente a studiare la
possibilità di creare un Fondo europeo per la lotta contro gli
inquinamenti;
3. La Conferenza propone che il Consiglio d'Europa elabori un
protocollo alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo che garantisca a
ciascuno il diritto di usufruire di un ambiente sano e non deteriorato.
Questo protocollo dovrebbe dare il diritto di respirare un'aria e di bere
un'acqua ragionevolmente esente da inquinamento, il diritto di essere
protetto dai rumori eccessivi e da altri fattori nocivi, infine il diritto
ad un accesso ragionevole al litorale, alla campagna ed alla montagna.
4. La Conferenza propone di organizzare degli scambi, dei seminari
e dei campi di lavoro internazionali per la gioventù europea al fine
di prepararla ad assumere le proprie responsabilità relativamente
all'ambiente.
Progetto nazionale
La Conferenza prega insistentemente i Governi di:
5. proclamare pubblicamente nel corso dell'Anno europeo per la
Conservazione della natura (1970) i loro obiettivi in materia di politica
dell'ambiente;
6. prendere urgentemente delle misure per combattere l'inquinamento,
attenuare il rumore, impedire uno sviluppo industriale o urbanistico
anti-estetico o insalubre e assicurare la conservazione dell'ambiente in
Europa;
7. definire e ripartire le responsabilità in tutto ciò che
riguarda la strategia della sistemazione dell'ambiente a livelli politici,
amministrativi, scientifici e professionali.
8. promulgare delle leggi per assicurare una pianificazione, una
sistemazione, una conservazione efficaci dell'ambiente e creare delle
commissioni interdisciplinari di specialisti e di scienziati incaricati
della relativa messa in opera;
9. costituire progetti a lungo termine per l'utilizzazione e la
sistemazione razionale dei terreni, riportanti particolarmente le misure
atte a garantire la ricostituzione, il miglioramento e la conservazione
dell'ambiente nelle regioni rurali, così come nelle zone di
transizione tra la città e la campagna;
10. assicurare effettivi sufficienti in personale qualificato per
l'applicazione della legislazione, in modo da consigliare utilmente gli
industriali e gli altri costruttori;
11. prendere tutte le misure pratiche per il recupero e la riutilizzazione
dei terreni abbandonati e incolti, in vista di attività di svago e
della conservazione della vita selvatica;
12. salvaguardare immediatamente le zone litoranee e le rive dei
laghi non insudiciate e assicurarne il libero accesso, al fine di una
sistemazione che garantisca la loro conservazione;
13. designare e salvaguardare i perimetri che si prestano particolarmente
alla creazione di parchi nazionali o di riserve di fauna e flora e luoghi
di interesse scientifico, storico, educativo ed estetico;
14. attrezzare luoghi di svago ben congegnati nelle campagne in
prossimità delle città;
15. fare l'inventario prendendo particolarmente in esame le distese
solitarie che possono essere rovinate anche da costruzioni poco importanti;
16. subordinare l'autorizzazione delle costruzioni suscettibili d'intaccare
i paesaggi rurali alla presentazione e all'approvazione dei progetti di
riassetto del paesaggio;
17. destinare prevalentemente alla coltura intensiva i terreni ad alto
rendimento potenziale;
18. valutare i terreni marginali in vista della loro utilizzazione a dei
fini appropriati, considerando specialmente l'importanza che rivestono le
zone umide, particolarmente per la fauna e la flora selvaggia;
19. riconoscere l'enorme importanza esercitata dalle popolazioni rurali per
il mantenimento dei paesaggi e dell'equilibrio della natura e fare in modo che lo spopolamento delle campagne non oltrepassi la misura;
20. mantenere l'agricoltura e la silvicoltura nelle regioni che incontrano
particolari difficoltà, viste le loro condizioni naturali, ed
assicurarne così la loro conservazione;
21. promuovere la ricerca scientifica affinché essa possa fornire i
mezzi di lotta contro la contaminazione dell'ambiente che prende sempre
forme diverse;
22. sviluppare e migliorare l'informazione e l'educazione dell'ambiente a
tutti i livelli, particolarmente promuovendo la creazione di un diploma
universitario europeo di ecologia;
23. incoraggiare e appoggiare il buon funzionamento degli organismi
privati, dei quali la Conferenza riconosce il ruolo senza pari per
l'inquadramento degli sforzi individuali e l'educazione dell'opinione
pubblica.
Poteri locali
24. La Conferenza afferma il ruolo preponderante delle autorità
regionali e comunali nella concezione e la messa in opera di una politica
di riassetto dell'ambiente in Europa e invita i Poteri Locali a definire i
principi chiamati a guidare la loro azione sulla base del rapporto che i
Delegati dell'Assemblea Consultativa del Consiglio d'Europa e della
Conferenza Europea dei Poteri Locali hanno loro presentato.
Industria
La Conferenza è del parere che:
25. è essenziale che una cooperazione permanente si eserciti
nell'ambito dell'industria (industriali-sindacati), del potere pubblico e
degli specialisti della conservazione, per far si che lo sviluppo
industriale possa proseguire efficacemente senza arrecare alcun danno
all'ambiente;
26. gli industriali e i lavoratori devono riconoscere che è nel loro
interesse utilizzare razionalmente le risorse naturali;
27. bisogna fare il possibile per ridurre l'inquinamento al minimo; in
particolare devono essere eliminati al più presto gli effetti
indesiderati dei motori a combustione interna, degli aerei a reazione e dei
prodotti chimici (antiparassitari, lubrificanti e detersivi);
28. bisogna perfezionare e applicare tecniche che permettano l'eliminazione
dei rifiuti, facendo in modo che la loro riutilizzazione e la loro
emissione, in quantità sufficiente da poter essere assorbiti, non
alterino l'ambiente con l'andar del tempo;
29. far sì che le attività minerarie permettano la
riutilizzazione dei terreni dopo il loro sfruttamento.
Azione individuale
30. La Conferenza ritiene che i cittadini europei debbano:
a.
prendere coscienza che la soddisfazione delle loro aspirazioni legittime
per un miglior ambiente, dipenda, per la maggior parte, dall'interesse
attivo e pratico che essi apporteranno;
b.
essere disposti a pagare il prezzo della conservazione;
c. accrescere il loro effettivo sostegno agli organismi privati competenti;
d.
unire i loro sforzi per dibattere specifici problemi locali relativi
all'inquinamento e alla degradazione del paesaggio.