Nel maggio del 1973 Aldo Sacchetti
tenne un corso, di Medicina Preventiva per medici condotti a Bologna,
in quattro date, su “I problemi della lotta contro gli inquinamenti
dell’ambiente di vita”; è il primo suo testo in ordine
cronologico che abbiamo. Dopo una breve introduzione “sul fenomeno
dell’inquinamento, tra i più gravi e intricati che l’umanità si
sia trovata davanti”, si trovano queste affermazioni:
L’inquinamento delle acque, che
coinvolge ormai tutte le nostre risorse idriche di superficie e
intacca già talune di quelle profonde, è legato solo in parte allo
sviluppo demografico e all’aumento dell’urbanizzazione, con le
conseguenti necessità di smaltimento dei prodotti del catabolismo
umano. Per la maggior parte esso è invece da attribuire, come è
noto, al continuo incremento dei rifiuti delle attività industriali
che, insieme ai prodotti chimici usati in agricoltura e a quelli di
uso domestico – come i detergenti sintetici – non soltanto
contribuiscono direttamente e in misura massiccia all’inquinamento
ma spesso ostacolano i processi naturali di depurazione dei liquami
cloacali. Non è il caso di rammentare a colleghi i pericoli
infettivi e tossici conseguenti: particolarmente preoccupanti i
secondi, sia per la loro crescente dimensione, sia perché meno
agevolmente controllabili causa l’estrema varietà dei composti
chimici responsabili e la difficoltà degli accertamenti
etiopatogenici. Infatti i danni alla salute per contaminazione di
approvvigionamenti idrici superficiali o profondi sono nella maggior
parte dei casi a lungo termine, con manifestazioni subdole e di
dubbia interpretazione diagnostica.
E ancora si legge:
L’inquinamento idrico di derivazione
agricola e industriale si ripercuote sovente assai lontano, specie
per quanto concerne metalli e composti tossici scarsamente
degradabili, per i quali all’azione diluente dello spazio si
contrappone un lento ma inesorabile accumulo nel tempo, spesso
aggravato dalla concentrazione biologica nella catena alimentare.
Ricerche eseguite nell’ultimo quinquennio hanno messo in evidenza
nei grassi id sardine pescate nell’alto Adriatico, in
corrispondenza dei più bassi livelli stagionali di lipidi totali,
concentrazioni di DDT e dei suoi derivati fino a 17,50 p.p.m e di PCB
fino a 33,50 p.p.m. Al medesimo test biologico i residui di
bifenilpoliclorurati (tipico indice di contaminazione industriale)
sono pertanto apparsi più elevati di quelli del DDT e dei suoi
metaboliti, provenienti dall’inquinamento agricolo e urbano,
denunciando una contaminazione dell’Adriatico persino superiore a
quella già rilevata da diversi ricercatori nel Mar Baltico. Ciò non
può stupire, ove si consideri il contributo inquinante che al mare
proviene dalle zone fortemente antropizzate e industrializzate del
retroterra padano. A tale situazione sconcertante fa riscontro
l’estrema carenza della nostra legislazione, per la quale l’acqua
è soltanto un veicolo, una «res nullius», non una «res omnium»,
un bene pubblico da tutelare in quanto indispensabile alla vita e
alla maggior parte delle attività umane. Sarebbe vano cercare nelle
nostre leggi qualsiasi riferimento qualitativo ufficiale circa
l’idoneità di uno scarico inquinante, mentre la polverizzazione
delle competenze tra una molteplicità di organi diversi, ignorantisi
reciprocamente nel perseguimento dei loro fini particolari, sembra
studiata apposta per mal celati scopi permissivi.
Stupiscono già l’autorevolezza e la
precisione, anticipatrici di una nuova scienza, e sorprendente è il
riferimento alla vicenda della Caffaro bresciana, all’inquinamento
pluridecennale di un intero territorio, e la sua specifica
individuazione causale. Sacchetti aveva il ruolo di medico vice
provinciale di Bologna e l’anno seguente, interessato alla nuova
stagione delle Regioni, come governo innovativo del territorio,
accetterà la nomina a responsabile e coordinatore del Servizio di
Igiene Pubblica della Regione Emilia Romagna. Nel 1974 avrà un ruolo
importante nello Studio globale sui fattori di generazione
dell’inquinamento nel proprio territorio della Regione Emilia
Romagna, ricerca tra le prime in Europa anche per la vastità del
territorio preso in considerazione.
La sua importanza non è data solo
dall’evidente ruolo di precursore dell’ecologismo. E’ arrivato
il tempo di comprendere l’evoluzione e i capisaldi del suo lavoro,
l’eccezionale valore della sua sintesi di pensiero scientifico e
metafisico.
I cardini della sua opera sono:
La critica alla scienza moderna e al
suo paradigma materialistico. Il metodo galileiano, utile a
esplorare quanto è riducibile entro il paradigma della fisica
classica e a dominare le macchine (create, informate dall’uomo e
quindi da esso modificabili e controllabili), è stato incautamente
applicato alla comprensione e manipolazione della biosfera. Galileo
usa il termine “ambiente” come “spazio entro cui si trova una
persona o un oggetto” (Il Saggiatore 1624). Per Sacchetti
l’ambiente è in realtà un sottile reticolo di connessioni e
propriamente si chiama Biosfera, mentre l’uomo non è un oggetto ma
un campo termodinamico aperto, costituito da 50,100 mila miliardi di
cellule coordinate tra loro. Si tratta di una costante di tutto il
suo lavoro e dei suoi libri. Ne L’uomo Antibiologico (1985) è
particolarmente potente l’analisi della violazione della seconda
legge della termodinamica e la condanna della dissipazione entropica,
che coinvolge anche la scienza medica, incapace di comprendere e
agire sugli elementi tossici estranei alla vita dell’uomo.
L’analisi critica si affina e approfondisce sempre più negli
scritti successivi, fino all’analisi completa contenuta in Scienza
e Coscienza.
La coerenza e il rifiuto
dell’ambientalismo utilitaristico L’attività e il suo
pensiero hanno avuto fermezza coerente per tutta la sua vita, senza
risparmio, ma stimolante verso i movimenti e i partiti che si
battevano per la difesa ambientale. Alcune affermazioni: 1.
“L’ecologismo non è una ruota di ricambio dello sviluppo
esosomatico, ma una concezione esistenziale diametralmente inversa a
quella egemonica che ha avvelenato le relazioni fra gli uomini e
infranto la loro solidarietà con la natura”.
2. “La Comunità scientifica, nella grande maggioranza, sembra
ancora riluttante a trascendere le limitazioni imposte dalla scienza
rinascimentale [...] Perfino le principali scuole dell’ecologia –
che aprendosi all’esplorazione diretta della natura hanno potuto
approfondire l’intelligente armonia delle integrazioni
ecosistemiche, non adeguatamente percepibile dagli studi sperimentali
– si sono finora occupate delle interazioni vita/ambiente in
termini quasi esclusivamente macroscopici e quantitativi […] I
nuovi confini del sapere indicano l’urgenza di porre termine
all’ambientalismo fiscalista, utilitaristico e tecnocratico, per
aderire a una concezione dell’ecologia come scienza ed etica delle
coerenze vitali”.
3. “Tutta la problematica degli anni ‘70 intorno alla necessità
di imporre ‘limiti’ allo sviluppo … si è esaurita di fatto
nell’impossibilità di individuare operativamente i ‘limiti’ e
di governare uno sviluppo sfuggente a ogni effettivo controllo.
Inconsistente, pertanto, è anche la teoria di uno sviluppo non già
limitato ma ‘sostenibile’”.
La proposta e la formulazione di una
nuova scienza. Sacchetti acquisisce alcuni elementi fondamentali
della “straordinaria rivoluzione culturale in atto”, compiuta
dalla fisica elettrodinamica quantistica e dalla biologia nel
Novecento. Fa sua la comprensione che: “La sintesi, anche
etico/filosofica-della teoria quantistica, è la non separabilità di
qualsiasi cosa possa chiamarsi realtà esterna a noi”. E
approfondisce integralmente, affermando che “Il mondo della vita
resiste a ogni tentativo di riduzionismo fisico e di formalizzazione
matematica; il mondo biologico ha una informazione autocreativa
globalmente coerente, da sempre unitaria e vincolata”. Precisa che
nella Biosfera “ogni sistema cellulare deve possedere una ‘coerenza
interna ed esterna’: la coerenza interna nel proprio spazio/tempo,
quindi anche con il proprio passato, e quella esterna, con il proprio
ambiente, sono i cardini quadrimensionali della vita; la coerenza ha
una dimensione quantistica tanto decisiva quanto incontrollabile e
tecnicamente non governabile; la riproducibilità è per definizione
limitata dalla unicità ultramicroscopica dei soggetti biologici,
della loro storia individuale e della loro “situazione”
elettrodinamica vibrazionale contingente”.
Le difficoltà a intendere i fenomeni quantici vengono dalla tardiva
comparsa nel mondo della mente intellettiva: “Diversamente da
quella cellulare diffusa, la mente cerebrale non dispone di anelli di
retroazione che la connettano in tempo reale al mondo quantico; non
può captare, calcolare, gestire i processi omeostatici subliminali
sottesi in ogni istante alla coerenza citologica, tissutale,
ecosistemica. E’ comparsa quando i flussi
chemioenergetico-informativi della biosfera erano già stati
sufficientemente stabilizzati in modo propizio alla vita
dall’attività omeostatica dei microrganismi.
Allora l’approdo è la coscienza,
alla sua consapevolezza di potere interpretare i significati della
vita.
Il primato non può che tornare alla
coscienza, alla sua capacità primordiale di percepire i messaggi
unificanti che emergono dal profondo e risuonano in ogni angolo della
natura, non verbali né intelligibili sul piano logico-matematico. La
coscienza morale rimane l’unica forza in grado di stabilire il
comportamento umano, vincolandolo a un codice etico rigoroso e
immutabile, trascendente la contingenza e il regno delle pulsioni
disgregatrici: la sola diga al dilagare di una violenza che si
proclama creativa distruggendo l’unità della conoscenza e
dell’ordine ecosistemico.
Sacchetti ricompone la frattura
progressiva avvenuta negli ultimi quattro secoli con la metafisica,
che ha posto la scienza moderna in rotta di collisione con la
coerenza della natura viva. Quando ho avuto la fortuna di
incontrarlo, era molto preoccupato e indignato per le armi
distruttive dalla potenza micidiale, costruite dalla scienza, approdo
finale estremo della sua incontrollabile violenza.
Ha spiegato, come pochi, il mondo in
cui viviamo, le sue dimensioni multiformi coerenti e il controllo
dinamico continuo per diventare forma ed equilibrio. In natura la
complessità è fattore di stabilità e di biodiversità, come ci
indica una foresta.
Sintesi delle sue
opere 1972 - 2009
Ogni suo scritto è interessante per i
contenuti e il linguaggio altamente precisi.
Saggi
e Relazioni
- 14 testi pubblicati sulla rivista
“Tecnica Sanitaria”, di enorme interesse, acquisiti con la
Fondazione Luigi Micheletti. Qui di seguito alcuni titoli suddivisi
per periodo. 1972-1980, “L’inquinamento dell’Adriatico nel
tratto prospiciente il litorale emiliano romagnolo”;
“Considerazioni giuridiche e sanitarie sull’inquinamento
atmosferico da traffico motorizzato”; “Inquinamento urbano”;
“Igiene, Ecologia e Rivoluzione Copernicana”; “Piano sanitario:
partenza sbagliata”. 1980-1995: “Istituzioni e cancro. Problemi
di coerenza e di democrazia”, relazione introduttiva al Convegno:
La prevenzione del cancro e il ruolo delle istituzioni, Sala
del Cenacolo, Camera dei Deputati”; “Inadeguatezza e rischi
dell’approccio galileiano ai problemi biologici ed ecosistemici”,
relazione introduttiva al Convegno Internazionale su Il mare non è
solo risorsa materiale: è vita, Bologna; “Revisione critica
dell’approccio scientifico alla prevenzione del cancro”;
“Inquinamento da radiazioni non ionizzanti e coerenza
eco-biologica”.
- Le relazioni “I problemi della
lotta contro gli inquinamenti dell’ambiente di vita” (1973) e
“Lavoro, ambiente e qualità della vita”, estratto dalla rivista
Difesa Sociale (1978), sono depositate presso la Fondazione
Luigi Micheletti nelle copie stampate originali
- Nel 1985 Sacchetti collabora con
l’Università Popolare di Romagna e con i Verdi di Lugo. Grazie
alla collaborazione di Paolo Galletti, abbiamo reperito gli
importanti scritti relativi alle sue conferenze e poi pubblicati in
ABC dell’Ecologia. Un altro libro, Agricoltura
Alimentazione Salute delle Edizioni Università di Romagna
contiene una relazione di Sacchetti dal titolo “Cancro: necessità
di un approccio nuovo, biologico e sociale”, tenuta al Convegno su
Cancro: gli incerti confini tra malattia e business, Bologna,
Policlinico S. Orsola 23 marzo 1985. Da Galletti abbiamo avuto anche
gli articoli scritti nella rivista dei Verdi dell’Emilia Romagna
“La Malalingua” dal 1986 al 1988. Il numero di gennaio/febbraio
del 1989 contiene la “Relazione al Convegno su “Città e
traffico: esperienze a confronto” tenuto a Reggio Emilia
nell’ottobre del 1988. Le registrazioni di due lezioni molto
affollate, tenute nel 1983 nell’Aula Magna di un Liceo di Lugo,
sono state trascritte in forma di sonoro e disponibili qui
https://www.youtube.com/watch?v=VhcBIPPqf1g
Libri
Sviluppo o salute, la vera
alternativa, Patron, 1981
È il suo primo libro, che nel 1981
vince il premio Firenze Ecologia, istituito da Leonida Répaci. Si
tratta di un testo molto interessante, con importanti capitoli su
piombo e mercurio, il traffico e altri inquinanti. È’ già matura
e attenta la sua analisi, critiche vanno “alla scienza medica
plagiata da una chimica industriale che ispira gli interventi
terapeutici ai medesimi interessi che hanno portato alla
chimicizzazione dell’agricoltura, dell’allevamento e
dell’alimentazione” (p. 179). Interessanti anche i capitoli
finali sull’inconciliabilità tra sviluppo e salute in un sistema
capitalistico, così come nemmeno i paesi socialisti e la sinistra
occidentale hanno saputo superare la contraddizione. Pochissime
e solo usate le copie disponibili. Una delle quattro reperite dalla
casa editrice è depositata presso la Fondazione L. Micheletti.
L’uomo antibiologico. Riconciliare
società e natura, Feltrinelli, 1985 e 1990, terza riedizione con
testo in copertina di Laura Conti.
È stato quasi un libro culto del
movimento ecologista. L’originalità e la precisione di linguaggio
sono diventati potenti fin dalle prime pagine. Nei primi capitoli è
svolta una dissertazione sulla seconda legge della termodinamica che
apre una sequenza formidabile di capitoli. Implacabile analisi degli
errori della tecnoscienza. Attualmente è disponibile in edizione
e-book e contiene in appendice tre relazioni, tra gli scritti più
recenti, che definiscono il suo nuovo paradigma di scienza. “Scienza
e Metafisica” 2003 – “Una Scienza vera per la vita” 2005 –
“La scienza come rivelazione” 2006.
La democrazia degli erranti e la
coerenza eco-biologica, con Lamberto Sacchetti, Guaraldi 1996.
È scritto con il fratello Lamberto,
laico, di tradizione crociana, molto rispettoso delle idee di Aldo,
ne ha condiviso la scelta ecologica. Qui cercano di unire i loro
pensieri, con il risultato di un libro originale, importante per
alcune definizioni precise sul disordine provocato dalle
trasformazioni energetiche e anche sui fenomeni immigratori, che “il
sistema dello sviluppo non può affrontare seriamente…Una società
multietnica può funzionare solo a patto di neutralizzare le spinte
xenofobe grazie, anzitutto, a una cultura centrata non sulla
stimolazione materialistico-competitiva, ma su valori di educazione
civile e solidarietà umana in un clima di fiducia nell’avvenire.
Mentre puntare a oltranza sullo sviluppo produttivo è suicidario
perché farebbe crescere a dismisura l’entropia generale di tutti i
sistemi viventi”.
Scienza e coscienza, l’armonia
del vivente, Arianna Editrice, 2002 e 2006.
È l’approdo finale e completo della
sua conoscenza. Una vasta sintesi straordinaria della nuova scienza,
del nuovo paradigma. È il suo testamento scientifico, riprende
argomenti precedenti, ma specialmente nella prima parte e
nell’ultima, descrive le nuove scoperte del Novecento. Nei capitoli
centrali la descrizione delle principali insidie della tecnoscienza.
Note ricchissime di dati scientifici, un numero elevatissimo di
rimandi bibliografici (518 per venti capitoli). La formula che
racchiude gran parte della fisica elettrodinamica quantistica,
coniata da R. Feynmann, premio Nobel per la Fisica nel 1965, QED
Quantum Electrodinamic, diventa per Sacchetti Elettrodinamica
Quantica Coerente. Ho potuto salvare le ultime copie cartacee,
rimaste alla Casa Editrice Arianna, due sono depositate presso la
Fondazione Luigi Micheletti. Con l’aiuto di Patrick Marini, che ha
digitalizzato il testo, si è potuto ripubblicare il libro come
e-book, con una mia introduzione e una nuova biografia e un’appendice
sulle Radiazioni non ionizzanti.
Articoli
Con l’aiuto dei familiari abbiamo
potuto arricchire i suoi scritti con gli articoli apparsi nella
Rivista
“I Martedì del Centro San Domenico
Bologna”, già negli anni ‘90. Alcuni titoli: “Ambiente allo
sfascio. Un naufragio morale e culturale”; “La natura in crisi”;
“Cultura ecologica e religiosa”; “La sofferenza della terra”.
Con “La Perdonanza”, periodico del
Centro Internazionale di Studi Celestiniani de L’Aquila, la
collaborazione è iniziata più tardi, e sono presenti i contenuti
più recenti, come in “La coerente diversità e unità della vita”;
“L’impossibilità”; “La Scienza come rivelazione”; “Il
Reincanto del Mondo”.
Carte
manoscritte
Sono state ottenute dai familiari e
depositate presso la Fondazione Luigi Micheletti. Si tratta di
lettere che indicano la sua coerenza morale e intellettuale (verso
una casa editrice o un assessore emiliano) o di argomento
scientifico, oltre ai dattiloscritti, con annotazioni e correzioni.
Vi sono anche testi e manoscritti nuovi interessanti, come la
relazione del suo intervento in una conferenza tenuta a Firenze con
Erwin Laszlo, dal titolo “Verso una nuova scienza”. Un capitolo,
chiamato “Cancerogenesi ambientale”, dove viene citata l’opera
di Cesare Maltoni, scritto forse per il progetto di un nuovo libro o
per una riedizione de L’Uomo Antibiologico. Siamo in attesa
di altri documenti, per continuare e completare la documentazione
della sua opera.
Molti scritti suoi sono pubblicati sul sito Aldo Sacchetti, a cura di
Patrick Marini:
https://aldosacchetti.wordpress.com/2019/03/10/i-problemi-della-lotta-contro-gli-inquinamenti-dellambiente-di-vita/